Sei invidioso perché

io sono buono?

20,1

Il regno dei cieli è simile a un

padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.

Accordatosi con loro

per un denaro al giorno, li mandò

nella sua vigna.

Uscito poi verso le nove del mattino,

ne vide altri che stavano in piazza disoccupati

e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò.

Ed essi andarono.

Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le

tre e fece altrettanto.

Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavanolà e disse loro:

MATTEO

Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?

Gli risposero:

Perché nessuno ci ha presi a giornata.

Ed egli disse loro:

Andate anche voi nella mia vigna.

Quando fu sera, il padrone

della vigna disse al fattore:

Chiama gli operai e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.

Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.

Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più.

Ma anch’essi ricevettero un denaro ciascuno.

Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone

dicendo: Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li ha trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo.

Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse:

Amico, io non ti faccio torto.

Non ha forse pattuito con me per un denaro?

Prendi il tuo e vattene; ma io voglio

dare anche a quest’ultimo quanto a te.

Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure sei invidioso perché sono buono?

Così gli ultimi saranno i primi,

e i primi gli ultimi >> .