S. Messa
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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-09-09 ad oggi 2010-09-11 sintesi (Più sotto trovate gli articoli)La bimba è stata dichiarata adottabile. E in Rete sale la protesta: "Rapimento di Stato" La ragazza che rinuncia all'aborto Le tolgono la figlia: "È povera" Guadagna 500 euro al mese. Il Tribunale: "Non garantisce stabilità" TRENTO - Si è vista portare via la bambina poche ore dopo averla messa alla luce, nemmeno il tempo di attaccarla al seno. I servizi sociali avevano segnalato il caso. Il Tribunale dei minori aveva dettato la linea. Quella mamma poco più che ventenne, alla quale era stato addirittura consigliato di abortire, non avrebbe potuto essere una brava mamma: troppo precaria la sua vita, troppo fragile la sua personalità, troppo vuoto il suo portafoglio (sì, anche questo, "troppo povera", lei che guadagna 500 euro al mese, non ha più una casa, vive in una struttura e si è appena separata dal marito). |
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Sono passati 9 mesi da quel giorno di gennaio. Anna (la chiameremo così) non ha più avuto notizie di quella bimba intravista al momento del parto. Ma non si è rassegnata. Si è affidata a un legale. In agosto si era anche illusa, quando una perizia disposta dal Tribunale dei minori aveva ventilato la possibilità di offrire una sorta di "periodo di prova" alla giovane madre e alla piccola, consentendo loro un primo, graduale, approccio. Ma due giorni fa il castello di Anna è crollato: il Tribunale dei minori di Trento, con sentenza che sta scatenando polemiche, ha affossato ogni possibilità di riavvicinamento, dichiarando "lo stato di adottabilità della bimba e il suo affidamento in strutture". Che, fuor di burocratese, significa che la piccola avrà un'altra famiglia e un'altra madre. E che ad Anna non resta ora che una strada: quella del ricorso in Appello ("Lo faremo sicuramente" ha già annunciato il suo avvocato, Maristella Paiar). |
Internet, l'informatore, ll Giornalista, la stampa, la TV, la Radio, devono innanzi tutto informare correttamente sul Pensiero dell'Intervistato, Avvenimento, Fatto, pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio. |
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"Libro dei Miei Pensieri"html PDFIl mio commento sull'argomento di Oggi è :
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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-09-08 ad oggi 2010-09-11 |
AVVENIRE per l'articolo completo vai al sito internet http://www.avvenire.it2010-09-11 11 settembre 2010 IL CSO DI TRENTO Neonata via dalla madre "Non è solo povertà" Da una parte la profonda sofferenza di una madre, che non può riabbracciare la propria figlia di nove mesi. Dall’altra la sua inadeguatezza "non solo materiale", che è la ragione per cui il Tribunale dei minori ha confermato l’adottabilità della bambina disposta prima ancora della nascita. Ha suscitato giudizi molto controversi – ma anche una solidarietà concreta – la sentenza del tribunale dei Minori di Trento. Per ricostruire la vicenda, sulla quale purtroppo sono uscite troppe informazioni imprecise, bisogna risalire agli ultimi mesi di gravidanza della donna, quando sulla base delle segnalazioni raccolte i giudici ritengono fondati i giudizi di inadeguatezza dell’ambiente familiare: si riscontra in particolare "immaturità, povertà materiale ed emotiva della donna e avvio della gravidanza come elemento di fragilità e/o colpa e/o incoscienza". Si tratta di informazioni dei servizi sociali (in seguito contestate come inesatte dalla difesa della donna) che portano alla dichiarazione di preadottabilità da parte dei giudici: come previsto, la bambina viene quindi sottratta qualche ora dopo la nascita alle cure della madre, nel gennaio. Colpisce, nella ricostruzione a posteriori di questa dolorosa storia, la condizione economica della donna (uno dei tanti dati sensibili resi noti, parla di 500 euro mensili di reddito) che avrà vasta eco sui media. Ieri pomeriggio il legale della donna, Maristella Paiar, ha annunciato il ricorso in appello e ha ripetuto che "l’allontanamento deciso prima della nascita è stato preso sulla base di un pregiudizio, questa donna vuole poter dimostrare di poter essere una madre decorosa". Il Movimento per la Vita ha espresso "convinta vicinanza a questa donna coraggiosa, che non intende rassegnarsi, malgrado le forti difficoltà, a perdere la sua bambina" in una nota il vicepresidente Pino Morandini che ritiene "anomalo" che un collegio giudicante adotti decisioni sulla base di relazioni che richiedessero ulteriori riflessioni". Sulla vicenda "che ci interpella da vicino perché possiamo ben immaginare questo dolore, il più grande che una madre possa provare", è intervenuto anche il sottosegretario alla salute Eugenia Roccella, che attende di leggere la sentenza, "convinta che una decisione così grave non sia stata presa a cuor leggero dalle autorità giudiziarie". Anche il presidente Dellai difende l’operato dei servizi sociali. "In Trentino – ha detto – nessuna famiglia è costretta a privarsi della tutela dei propri figli per ragioni economiche. Evidentemente la magistratura ha ravvisato la sussistenza di problemi di altro genere". Ogni Tribunale dei Minori "deve contemperare differenti e spesso inconciliabili interessi", ricordava il docente trentino all’Università Cattolica Fabio Folgheraiter, a commento del caso sul settimanale diocesano di Trento. E concludeva: "Ci indigneremmo se scoprissimo che domani un altro piccolo, lasciato in una famiglia fragile, finisse gravemente trascurato o maltrattato o ucciso". Diego Andreatta
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2010-09-10 La bimba è stata dichiarata adottabile. E in Rete sale la protesta: "Rapimento di Stato" La ragazza che rinuncia all'aborto Le tolgono la figlia: "È povera" Guadagna 500 euro al mese. Il Tribunale: "Non garantisce stabilità" * NOTIZIE CORRELATE * Troppo povera, le tolgono la neonata. Dopo 2 mesi la bimba è già adottabile (9 settembre 2010) La bimba è stata dichiarata adottabile. E in Rete sale la protesta: "Rapimento di Stato" La ragazza che rinuncia all'aborto Le tolgono la figlia: "È povera" Guadagna 500 euro al mese. Il Tribunale: "Non garantisce stabilità" TRENTO - Si è vista portare via la bambina poche ore dopo averla messa alla luce, nemmeno il tempo di attaccarla al seno. I servizi sociali avevano segnalato il caso. Il Tribunale dei minori aveva dettato la linea. Quella mamma poco più che ventenne, alla quale era stato addirittura consigliato di abortire, non avrebbe potuto essere una brava mamma: troppo precaria la sua vita, troppo fragile la sua personalità, troppo vuoto il suo portafoglio (sì, anche questo, "troppo povera", lei che guadagna 500 euro al mese, non ha più una casa, vive in una struttura e si è appena separata dal marito). Sono passati 9 mesi da quel giorno di gennaio. Anna (la chiameremo così) non ha più avuto notizie di quella bimba intravista al momento del parto. Ma non si è rassegnata. Si è affidata a un legale. In agosto si era anche illusa, quando una perizia disposta dal Tribunale dei minori aveva ventilato la possibilità di offrire una sorta di "periodo di prova" alla giovane madre e alla piccola, consentendo loro un primo, graduale, approccio. Ma due giorni fa il castello di Anna è crollato: il Tribunale dei minori di Trento, con sentenza che sta scatenando polemiche, ha affossato ogni possibilità di riavvicinamento, dichiarando "lo stato di adottabilità della bimba e il suo affidamento in strutture". Che, fuor di burocratese, significa che la piccola avrà un'altra famiglia e un'altra madre. E che ad Anna non resta ora che una strada: quella del ricorso in Appello ("Lo faremo sicuramente" ha già annunciato il suo avvocato, Maristella Paiar). Non ci sono droghe, né condanne, né casi di dissolutezza nel passato di Anna. C'è solo una vita complicata. E una personalità, come dice il suo legale, "fragile, immatura, ma con tante risorse". Uscita di casa giovanissima, la ragazza si è sposata con un tunisino dal quale ha avuto un primo figlio. Le difficoltà sono cominciate subito e Anna, mentre il rapporto con il marito si faceva sempre più rarefatto, ha deciso di dare il piccolo in affido condiviso, pur continuando a vederlo periodicamente. Poi ecco arrivare la seconda gravidanza. Nelle condizioni peggiori: il marito era tornato in Tunisia e Anna, persa la casa, era ospite di una struttura. Unico lato positivo, il coinvolgimento in un progetto d'avviamento al lavoro che le garantisce una prospettiva (e 500 euro al mese). La sentenza ha spiazzato anche l'avvocato di Anna, Maristella Paiar: "Siamo delusi. La consulenza aveva evidenziato che la madre non ha estremi di irrecuperabilità e che, grazie al sostegno dei servizi, vi era la possibilità di una sua maturazione. E comunque gli orientamenti della Cassazione e della Corte Europea suggeriscono di vagliare ogni strada prima di intaccare il diritto del minore a crescere con i genitori naturali". Lo stesso perito del tribunale, il professor Ezio Bincoletto, si dice sorpreso: "La perizia individuava nella donna futuri spazi di crescita...". Possibilità esclusa invece dai giudici ("Previsioni non realistiche"), che hanno riaffermato il diritto della figlia ad uscire "dal limbo della non appartenenza a un nucleo stabilito". "Sentenza che sconcerta" è il commento del presidente degli avvocati matrimonialisti, Gian Ettore Gassani. E su Facebook, al grido "Rapimento di Stato", si leva il coro dei tifosi di Anna, mamma a 500 euro al mese. Francesco Alberti 10 settembre 2010
Ricerca Eurostat In Europa in 20 anni raddoppiati i figli nati fuori dal matrimonio Nei 27 paesi dell'Unione sono passati dal 17,4% nel 1990 al 35,1% del 2007. In Italia dal 6,5% al 17,7% Ricerca Eurostat In Europa in 20 anni raddoppiati i figli nati fuori dal matrimonio Nei 27 paesi dell'Unione sono passati dal 17,4% nel 1990 al 35,1% del 2007. In Italia dal 6,5% al 17,7% (Ansa) (Ansa) BRUXELLES - Nei 27 Paesi dell'Unione Europea il numero di figli nati fuori dal matrimonio è raddoppiato (dal 17,4% nel 1990 al 35,1% del 2007) e in Italia, dal 1990 al 2008, è quasi triplicato (dal 6,5 al 17,7%). È uno dei dati forniti dall'ufficio statistico dell'Ue nel volume "Europa in cifre - Eurostat Yearbook 2010", nel quale emerge anche come nei 27 siano diminuiti i matrimoni: dal 6,3 per mille nel 1990, al 5,1 nel 1998 al 4,9 nel 2007. Per quanto riguarda l'Italia, si è passati dal 5,6 mille del 1990, al 4,9 del 1998 al 4,1 del 2008. MATRIMONI - I matrimoni sono diminuiti in tutti i Paesi dell'Ue rispetto a vent'anni fa, ad eccezione che in Danimarca, Irlanda, Polonia, Finlandia e Svezia, mentre i Paesi dove ci si sposa di più sono Cipro (7,7 per mille), Lituania (7,2) e Romania (6,9), mentre quelli in cui ci si sposa di meno sono Slovenia (3,3 per mille), Bulgaria (3,6) e Lussemburgo (3,9). Quanto ai figli nati fuori dal matrimonio, a guidare la classifica del 27 è l'Estonia (59%), seguita dalla Svezia (54,7%), Slovenia (52,8%) e Francia (52,6%). All'ultimo posto la Grecia, con il 5,9% dei bambini nati fuori dal matrimonio, preceduta da Cipro (8,9%), Italia (17,7%) e Polonia (19,9%).
09 settembre 2010
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