Formazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA

FORMAZIONE

il FIGLIO dell'UOMO

ONLUS - ASSOCIAZIONE CATTOLICA

E-mail: studiotecnicodalessandro@virgilio.it

Siti Internet: http://www.cristo-re.eu ; http://www.maria-tv.eu ;

http://www.vangeli.net ; http://www.mondoitalia.net ;

http://www.web-italia.eu ; http://www.engineering-online.eu;

dal 28 Marzo al 4 Aprile 2010

9a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo

L'ARGOMENTO DI OGGI

Aderite all"

ORDINE LAICO dei " CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO" per VIVERE il VANGELO, Diventate CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO vivendo la Vostra VITA in FAMIGLIA e sul LAVORO secondo VIA, VERITA' VITA

Istat, la disoccupazione sale all'8,2%

Nel terzo trimestre il numero degli occupati è diminuito di 508 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2008 confindustria: l'Italia tornerà ai livelli pre-crisi solo nel 2013

Crisi, crollano le compravendite di case

I passaggi di proprietà di unità immobiliari sono scesi del 13,6% nel primo semestre del 2009.

2009-12-17

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

 

L'ARGOMENTO DI OGGI

 

Il Mio Pensiero:

Dal Sito Internet di

 

CORRIERE della SERA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.corriere.it

2009-12-17

confindustria: l'Italia tornerà ai livelli pre-crisi solo nel 2013

Istat, la disoccupazione sale all'8,2%

Nel terzo trimestre il numero degli occupati è diminuito di 508 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2008

MILANO - Il tasso di disoccupazione ha raggiunto a ottobre l'8,2%: si tratta del dato peggiore da aprile 2004. Lo rileva l'Istat, che ha corretto al rialzo il dato diffuso nelle scorse settimane (8%). Il numero di disoccupati nel mese è salito a 2.039.000.

CALO - Nel terzo trimestre 2009 l'occupazione è diminuita di 508.000 unità rispetto allo stesso periodo del 2008 (-2,2%), mentre è calata di 120.000 rispetto al secondo trimestre del 2009. L'Istat precisa che è il calo peggiore dal '92, anno di inizio delle serie storiche, e che 386.000 posti sono stati persi nell'industria. Cala ovviamente il tasso di occupazione dal 59% al 57,5%. Si tratta del "quinto consecutivo arretramento tendenziale". L'Istat rileva un'ulteriore caduta dell'occupazione autonoma, dei dipendenti a termine e dei collaboratori, cui si aggiunge una significativa flessione dei dipendenti a tempo indeterminato.

CONFINDUSTRIA - Anche la Confindustria lancia l'allarme lavoro. "Sono stati bruciati 470 mila posti di lavoro - si legge nel rapporto del Centro Studi - mentre altri 195 mila sono a rischio". Quella che si profila per i prossimi anni, afferma Confindustria, rimane una ripresa "lenta e faticosa, in salita e ostacolata da venti contrari". Secondo le previsioni, l'Italia registrerà nel 2010 un Pil del 1,1% che si rafforzerà nel 2011 con un 1,3% riportando il Pil ai livelli del 2005. "La ripresa - dicono gli economisti di Viale dell'Astronomia- sarà sospinta da politiche economiche di straordinaria portata espansiva, tali da aver rinsaldato la fiducia di famiglie, imprese e mercati finanziari. I quali restano però esposti a turbolenze, come dimostrano le vicende di Dubai e della Grecia". "Il recupero del Pil perduto avverrà con tempistiche diverse tra diversi paesi. Tenuto conto dei tassi di crescita potenziali, all’Italia saranno necessari quattro anni, fino al 2013 per tornare ai livelli pre-crisi dopo una perdita che nel biennio di recessione ha riportato l’economia italiana indietro di quasi otto anni". Dalle rilevazioni del Csc emerge che "sono lunghi anche i tempi di recupero per Giappone (tre anni e nove mesi) e Spagna (tre anni e mezzo). La Germania impiegherà due anni e mezzo mentre la Francia già nella seconda metà del 2011 avrà pienamente compensato le perdite accumulate. Gli Stati Uniti saranno i più rapidi: solo un anno".

 

17 dicembre 2009

 

 

 

 

Crisi, crollano le compravendite di case

I passaggi di proprietà di unità immobiliari sono scesi del 13,6% nel primo semestre del 2009.

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

MILANO - Nel primo semestre del 2009 sono crollate le compravendite di unità immobiliari. Lo riferisce l'Istat, aggiungendo che tra gennaio e giugno i passaggi di proprietà sono stati 406.735, il 13,6% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Particolarmente forte il calo delle compravendite di unità immobiliari a uso non residenziale, diminuite del 17,9%.

MUTUI - Continua a scendere il numero di mutui stipulati in Italia. Nei primi sei mesi del 2009, sempre secondo quanto riferisce l'Istat, ne sono stati accesi 359.099, il 13,1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2008. L'anno scorso la flessione era stata del 16,2%.

 

17 dicembre 2009

 

REPUBBLICA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.repubblica.it/

2009-12-17

Rispetto al 2008, in un anno il numero degli occupati è calato di mezzo milione

E' il risultato peggiore registrato dal '92. Nell'industria persi 386mila posti

Istat, occupazione in calo

508mila lavoratori in meno

Le persone in cerca di lavoro hanno raggiunto quota 1.814.000

Confindustria: "La ripresa è avviata, non deraglierà"

Istat, occupazione in calo 508mila lavoratori in meno

ROMA - L'occupazione è diminuita nel terzo trimestre di 508mila unità rispetto allo stesso periodo del 2008 (-2,2%), mentre ha perso 120mila unità rispetto al secondo trimestre del 2009. Il calo dei posti registrato nel nord è di -274mila, nel Mezzogiorno di -196mila mentre il centro tiene e perde solo 38mila unità. Lo rileva l'Istat precisando che è il calo peggiore dal '92, anno di inizio delle serie storiche, e che 386mila posti sono stati persi nell'industria. Da Confindustria arriva però un segnale positivo: "La ripresa è avviata, non deraglierà".

"Questo risultato deriva da un'ulteriore caduta dell'occupazione autonoma, dei dipendenti a termine e dei collaboratori, cui si aggiunge una significativa flessione dei dipendenti a tempo indeterminato - spiega l'Istituto di Statistica -. In termini destagionalizzati, l'occupazione totale registra una flessione rispetto al secondo trimestre 2009 pari allo 0,5 per cento". La situazione più debole di Italia e Spagna era già stata rilevata dalla Commissione Ue.

"Il tasso di occupazione della popolazione tra i 15 e i 64 anni segnala il quinto consecutivo arretramento tendenziale e scende dal 59 per cento del terzo trimestre 2008 all'attuale 57,5 per cento" prosegue l'Istat -. L'Istat segnala di aver rivisto al rialzo anche le stime sui posti di lavoro persi a ottobre. Nel mese, secondo l'istituto, erano occupate 22.929.000 persone con un calo di 486mila unità rispetto a un anno prima.

Nel terzo trimestre l'Istat segnala che sono diminuite le forze di lavoro con un -0,9% rispetto al terzo trimestre 2008 (-222mila unità) e un -0,2% sul secondo trimestre 2009 (-50mila unità). Sono aumentate le persone in cerca di occupazione ( 286 mila unità) che hanno raggiunto nel trimestre quota 1.814.000. Il tasso di disoccupazione nel trimestre si è attestato al 7,8% con un aumento di 1,2 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2008 e di 0,3 punti rispetto al secondo trimestre 2009.

L'Istat segnala che il calo dell'occupazione si è concentrato nell'industria in generale (-386mila posti) con un picco nell'industria in senso stretto (-307mila unità e un calo del 6,1%). Le costruzioni segnano un -4% con un calo di 79mila unità mentre il terziario segna un calo dello 0,6% con una diminuzione di 97mila unità.

Alla sesta diminuzione consecutiva delle posizioni lavorative indipendenti (-3% pari ad un calo di 178mila unità) si associa la seconda consistente flessione tendenziale di quelle dipendenti (-1,9% pari a una riduzione di 330 mila unità). In particolare l'Istat segnala un calo dei dipendenti a tempo indeterminato di 110mila unità concentrata nelle imprese più piccole.

Secondo il Rapporto sugli Scenari economici del Centro studi di Confindustria la ripresa sarà "lenta e faticosa, ma in salita". Il Csc specifica che "tenuto conto dei tassi di crescita potenziali, all'Italia saranno necessari quattro anni (fino al 2013) per tornare ai livelli di Pil pre-crisi, dopo una perdita che nel biennio di recessione ha riportato l'economia italiana indietro di quasi otto anni".

Secondo la stima del Csc, il tasso di disoccupazione in Italia si attesterà al 7,6% nel 2009, all'8,7% nel 2010 e salirà al 9,0% nel 2011. Quanto all'inflazione, il Csc dice che "rimarrà contenuta e in linea con quella dell'Eurozona: 1,4% i prezzi al consumo nel 2010 e 2% nel 2011". Dopo due anni di contrazione (-0,9% nel 2008 e -1,7% nel 2009), "come mai era accaduto nel dopoguerra", i consumi torneranno ad aumentare nel 2010 con un 0,8%, il deficit pubblico resterà al 5% e il debito oltrepasserà il 118% del Pil" nel 2011.

(17 dicembre 2009)

 

 

 

 

17

dic

2009

Il calvario invisibile

Oltre mezzo milione di italiani, l’equivalente di due medie città italiane, sono scomparsi dal loro luogo di lavoro e hanno perduto lo stipendio nel corso del 2009, più di centomila nell’ultimo trimestre (ISTAT), ma i siti di alcuni importanti giornali tardano a mettere la notizia on line help_center_caritas2e il TG del Minzculpop riuscirà a impapocchiare la notizia confrontandola con la disoccupazione in Bangladesh o nel Delta del Mississippi, ben dietro la resurrezione di Silvio uscito dalla grotta del dolore. Noi andiamo meglio degli altri, ci sentiremo ripetere, che è come dire, coraggio, signora, lei ha sei mesi di vita, pensi a quelli che ne hanno tre o quattro, e il pensiero di avere un po’ meno disoccupati che in America sarà certo di grande conforto per i Pautasso, i Percuocolo, i Busetto rimasti a piedi. Non ci sono prognosi per la guarigione di questi uomini e donne rimasti senza lavoro e non vedremo nei programmi di propaganda governativa come Pòrtalo via a Pòrtalo via (Andalù, l’amico degli animali) i loro volti sofferenti e feriti nei plastichini dei loro bilocali in via di sfratto, visto che nello stesso periodo i mutui in "sofferenza", come se fossero i mutui a soffrire, sono raddoppiati, con le prefiche di regime alla Cicchitto, Quagliarella, Bonaiuti. Non c’è sangue, e i disoccupati non servono alla beatificazione del Primo Martire. Sono la realtà che scalfisce il mito.

L'UNITA'

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.unita.it

2009-12-17

L'Istat rivela: "Mezzo milione di occupati in meno"

In rialzo il tasso di disoccupazione che a ottobre ha segnato l'8,2%. Lo rileva l'Istat che ha rivisto al rialzo il dato diffuso nelle scorse settimane (8%). I disoccupati nel mese di ottobre erano appunto 2.039.000 unità. Nella media del periodo luglio-settembre il tasso di disoccupazione è pari al 7,3 per cento in termini grezzi (era 6,1 per cento nel terzo trimestre 2008) e 7,8 per cento in quelli destagionalizzati (+0,3 punti percentuali rispetto al secondo trimestre). Nel terzo trimestre, il tasso di disoccupazione maschile sale dal 4,9 per cento del terzo trimestre 2008 al 6,4 per cento; quello femminile passa dal 7,9 per cento all'8,6 per cen-to. Nel Nord l'innalzamento dell'indicatore (dal 3,4 al 5,1 per cento) riguarda sia gli uomini sia le donne; nel Centro il tasso di disoccupazione si porta al 6,5 per cento (dal 5,7 per cento di un anno prima), con una crescita più sostenuta per la componente maschile. Nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione è pari all'11,7 per cento, sei decimi di punto in più rispetto al terzo trimestre 2008. La crescita riguarda esclusivamente gli uomini. Il tasso di disoccupazione de-gli stranieri aumenta per la terza volta consecutiva, portandosi dal 6,9 per cento del terzo trimestre 2008 al 10,6 per cento.

Secondo l'Istat, si tratta del dato peggiore dal 1992 anno in cui sono iniziate le serie storiche. La caduta tendenziale dell'occupazione sintetizza il sensibile calo della componente maschile (-2,5 per cento, pari a -350.000 unità) e la consistente flessione di quella femminile (-1,7 per cento, pari a -158.000 unità). Per entrambe le componenti di genere, e soprattutto per quella maschile, si rileva una marcata riduzione dell'occupazione degli italiani (-373.000 e -216.000 unità, rispettivamente per gli uomini e le donne). Con un ritmo sempre più blando prosegue, invece, la crescita dell'occupazione degli stranieri (+22.000 e +58.000 unità rispettivamente). A livello territoriale, si accentua il restringimento della base occupazionale nel Nord (-2,3 per cento, pari a -274.000 unità in confronto al terzo trimestre 2008), prosegue il calo nel Mezzogiorno (-3,0 per cento, pari a -196.000 unità), mentre nel Centro la riduzione del numero degli occupati è più contenuta (-0,8 per cento, pari a -38.000 unità).

Il risultato trova ragione sia nella relativa maggiore crescita tendenziale degli occupati stranieri in questa ripartizione, sia nel sostegno fornito dal settore terziario, in particolare dai servizi alle famiglie e da taluni comparti a elevata intensità di lavoro (alberghi e ristoranti, servizi di pulizia, di viglilanza e attività professionali autonome). La notevole riduzione tendenziale dell'occupazione nell'industria in senso stretto (-6,1 per cento, pari a -307.000 unità) riguarda sia i dipendenti sia gli autonomi, soprattutto nelle regioni settentrionali. Le costruzioni accentuano la tendenza discendente emersa lo scorso trimestre, con un calo degli occupati del 4,0 per cento (pari a -79.000 unità), diffuso nell'insieme del territorio nazionale. Il terziario segnala una nuova riduzione tendenziale dell'occupazione (-0,6 per cento, pari a -97.000 unità), a sintesi del continuo calo degli autonomi e della sostanziale stabilità dei dipendenti. Infine, l'Istat segnala che il calo riguarda in particolare i dipendenti a termini (-220.000 unità) ma anche i collaboratori coordinati e continuativi e occasionali (-42.000 unità), gli autonomi (-136.000 unità), soprattutto quelli con un'attività artigianale o commerciale; dall'altro, una riduzione dei dipendenti a tempo indeterminato (-110.000 unità), concentrata nelle imprese di più ridotta dimensione. In base alla tipologia di orario, il calo dell'occupazione riflette l'accentuata riduzione degli occupati a tempo pieno (-449.000 unità) e, in misura più ridotta, la flessione di quelli a tempo parziale (-59.000 unità).

17 dicembre 2009

il SOLE 24 ORE

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.ilsole24ore.com

2009-12-17

Ottobre difficile per il lavoro:

la disoccupazione sale all'8,2%

commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci

17 dicembre 2009

Il comunicato dell'Istat

Osservatorio dell'economia

Csc, quattro anni prima che l'Italia torni a livelli pre-crisi

Contrariamente a quanto avvenuto in Germania e Stati Uniti, dove il tasso di disoccupazione è calato, in Italia la situazione del mercato del lavoro peggiora. A ottobre infatti il tasso di disoccupazione ha raggiunto l'8,2%. È il dato peggiore da aprile 2004. Lo rileva l'Istat che ha rivisto al rialzo il dato diffuso nelle scorse settimane (8%). I disoccupati nel mese erano quindi 2.039.000. L'occupazione è diminuita nel terzo trimestre di 508.000 unità rispetto allo stesso periodo del 2008 (-2,2%), mentre ha perso 120.000 unità rispetto al secondo trimestre del 2009. l'Istat precisa che è il calo peggiore dal '92, anno di inizio delle serie storiche, e che 386.000 posti sono stati persi nell'industria.

I posti di lavoro persi per la crisi tra il 2008 e il 2009 , secondo il Centro studi di Confindustria, ammontano a 470mila, di cui 128mila nel 2008 e 342mila quest'anno. Nei Nuovi Scenari Economici di viale dell'Astronomia, oltre alle previsioni sul Pil si stima che ci siano altri 195mila posti a rischio tra il 2010 e il 2011, nel caso in cui "il 70% del calo delle unità di lavoro in Cig si traducesse in lavoratori riassorbiti". Gli economisti del Centro studi Confindustria stimano il tasso di disoccupazione all'8,7% nel 2010 e al 9% nel 2011. Il 2009 si chiuderà con un tasso di disoccupazione al 7,6%.

A livello territoriale, si accentua il restringimento della base occupazionale nel Nord (-2,3 per cento, pari a -274.000 unità in confronto al terzo trimestre 2008), prosegue il calo nel Mezzogiorno (-3,0 per cento, pari a -196.000 unità), mentre nel Centro la riduzione del numero degli occupati è più contenuta (-0,8 per cento, pari a -38.000 unità). Il risultato trova ragione sia nella relativa maggiore crescita tendenziale degli occupati stranieri in questa ripartizione, sia nel sostegno fornito dal settore terziario, in particolare dai servizi alle famiglie e da taluni comparti a elevata intensità di lavoro (alberghi e ristoranti, servizi di pulizia, di viglilanza e attività professionali autonome).

La notevole riduzione tendenziale dell'occupazione nell'industria in senso stretto (-6,1 per cento, pari a -307.000 unità) riguarda sia i dipendenti sia gli autonomi, soprattutto nelle regioni settentrionali. Le costruzioni accentuano la tendenza discendente emersa lo scorso trimestre, con un calo degli occupati del 4 per cento (pari a -79.000 unità), diffuso nell'insieme del territorio nazionale. Il terziario segnala una nuova riduzione tendenziale dell'occupazione (-0,6 per cento, pari a -97.000 unità), a sintesi del continuo calo degli autonomi e della sostanziale stabilità dei dipendenti.

Infine, l'Istat segnala che il calo riguarda in particolare i dipendenti a termine (-220.000 unità) ma anche i collaboratori coordinati e continuativi e occasionali (-42.000 unità), gli autonomi (-136.000 unità), soprattutto quelli con un'attività artigianale o commerciale; dall'altro, una riduzione dei dipendenti a tempo indeterminato (-110.000 unità), concentrata nelle imprese di più ridotta dimensione. In base alla tipologia di orario, il calo dell'occupazione riflette l'accentuata riduzione degli occupati a tempo pieno (-449.000 unità) e, in misura più ridotta, la flessione di quelli a tempo parziale (-59.000 unità).

17 dicembre 2009

 

 

 

 

Macchine utensili, crolla la produzione nel 2009 Nel 2010 previsto calo del 14%

commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci

17 dicembre 2009

"Dai nostri archivi"

Macchine utensili,previsioni negative per il 2009

Macchine utensili: 2008 in crescita ma a ritmi meno sostenuti

Macchine utensili, ordini in crescita sul mercato interno

Automazione e robot, l'industria italiana cresce a due cifre

Bilancio in chiaroscuro nel 2005 le macchine utensili

 

La produzione dell'industria italiana di macchine utensili, robot e automazione registrerà nel 2009 un calo del 30% a 4093 milioni, secondo le stime, diffuse oggi, di Ucimu-Sistemi per produrre. Per il 2010 l'Ucimu prevede un calo della produzione del 14,1% a 3515 milioni. Nel 2009, ha spiegato il presidente di Ucimu Giancarlo Losma, i consumi interni del settore sono scesi del 44,1%, mentre per le esportazioni la flessione è stata pari al del 25,5 per cento. Per il 2010 le esportazioni sono previste in calo del 12,1%, mentre le consegne dei costruttori scenderanno del 17,3% a 1.330 milioni di euro. Il consumo domestico nel 2010 dovrebbe vedere un ulteriore ridimensionamento, che porterà il suo valore a quota 1.955 milioni, pari a un -16,3 per cento.

Sul fronte dell'occupazione, nel 2009 il numero degli addetti del settore é sceso dell'1,6% mentre si prevede un calo più sostenuto nel 2010 con un -3,1 per cento. Parlando delle previsioni per il 2010 il presidente Ucimu-Sistemi per produrre ha parlato di un "futuro estremamente incerto: ritengo però di poter dire che il peggio é alle spalle". A sostegno della sua stima il presidente di Ucimu afferma che a "ottobre e novembre si é registrata una inversione di tendenza nell'acquisizione degli ordini per le imprese del settore e che novembre é il miglior mese per l'acquisizione di ordini".

Il presidente di Ucimu ha ricordato che il settore ha chiesto al governo un sistema di incentivi alla rottamazione dei macchinari obsoleti con deduzione dell'imposta del 50% di quanto investito nell'acquisto di nuovi macchinari. Oltre ciò, ha proseguito Giancarlo Losma, "segnaliamo la necessità di un intervento immediato che permetta la proroga fino a fine 2010 della Tremonti ter ovvero che il provvedimento sia applicato alla macchine di produzione ordinate entro il 31 dicembre 2010 e consegnate nei 18 mesi successivi all'emissione dell'ordine".

17 dicembre 2009

 

 

 

 

 

Confindustria, serviranno 4 anni per tornare ai livelli pre-crisi

17 dicembre 2009

Ottobre difficile per il lavoro:la disoccupazione sale all'8,2%

Il comunicato dell'Istat

Osservatorio dell'economia

Macchine utensili, crolla la produzione nel 2009. Nel 2010 previsto calo del 14%

"Dai nostri archivi"

Confindustria, ripresa lenta e insidiosa Pil 2010 a +0,8Subject:

Confidustria: è la recessione più lunga dal dopoguerra

Confindustria: ripresa più vicina, stenta il manifatturiero

Confindustria: è in arrivoun biennio di recessione

Le cinque tecnologie che ci porteranno fuori dalla crisi

Il Pil italiano nel 2009 registrerà un calo del 4,7 per cento. È la stima del Centro studi di Confindustria (che rivede al rialzo la previsione di settembre stimata al -4,8%) secondo il quale nel 2010 ci sarà un ritorno alla crescita con un incremento dell'1,1%, in progresso rispetto alla precedente stima fissata al +0,8%. La ripresa si rafforza nel 2011 quando il Pil tornerà a salire all'1,3%.

Siamo di fronte, quindi a un parziale recupero della forte caduta dei livelli produttivi registrata nella recessione, -6,5% nel cumulato dal primo trimestre del 2008 al secondo del 2009. Ciò, spiega il Csc negli "Scenari economici", riporterà il prodotto interno lordo al livello del 2005 ma, rileva, "i tempi di recupero sono ancora lunghi". Se la recessione è alle spalle e i segnali di ripresa si sono rivelati "sempre più netti e diffusi nelle principali economie mondiali - sottolinea il Csc - le conseguenze della crisi continueranno a condizionare l'evoluzione dei prossimi mesi. Determinando una crescita che, nella maggior parte dei Paesi industriali rimarrà a velocità modesta lasciando a lungo i livelli di domanda e attività molto distanti dai valori pre-crisi".

Secondo il Csc, "il recupero del Pil perduto avverrà con tempistiche diverse tra diversi paesi. Tenuto conto dei tassi di crescita potenziali, all'Italia saranno necessari quattro anni, fino al 2013 per tornare ai livelli pre-crisi dopo una perdita che nel biennio di recessione ha riportato l'economia italiana indietro di quasi otto anni".

17 dicembre 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

AVVENIRE

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.avvenire.it

2009-12-16

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA STAMPA

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.lastampa.it/redazione/default.asp

2009-12-16

 

 

 

 

LA GAZZETTA del MEZZOGIORNO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_homepage_03.php?IDCategoria=1

2009-12-16

 

 

 

 

IL GIORNALE

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.ilgiornale.it/

2009-12-16

 

 

 

 

L'OSSERVATORE ROMANO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.vatican.va/news_services/or/home_ita.html

2009-12-16

 

 

 

IL MATTINO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.ilmattino.it/

2009-12-16

 

 

 

 

La GAZZETTA dello SPORT

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.gazzetta.it/

2009-12-16

 

 

 

 

 

CORRIERE dello SPORT

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.corrieredellosport.it/

2009-12-16

 

 

 

 

 

 

L'ESPRESSO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://espresso.repubblica.it/

2009-12-16

 

 

 

 

PANORAMA

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.panorama.it/

2009-12-16

 

 

 

 

FAMIGLIA CRISTIANA

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.italysoft.com/news/famiglia-cristiana.html

http://www.sanpaolo.org/fc/default.htm

2009-12-16

 

 

SORRISI e CANZONI

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.sorrisi.com/sorrisi/home/index.jsp

2009-12-16

 

 

 

 

 

PUNTO INFORMATICO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.italysoft.com/news/il-punto-informatico.html

 

 

 

 

 

 

EUROPA QUOTIDIANO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.europaquotidiano.it/site/engine.asp

2009-12-16

 

 

 

 

 

 

 

WALL STREET ITALIA

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.wallstreetitalia.com/

2009-12-16

 

 

 

 

 

 

 

IL SECOLO XIX

http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/

LIBERO

http://www.libero-news.it/

IL MONDO

http://www.ilmondo.rcs.it/

MILANO FINANZA

http://www.milanofinanza.it/

MOMENTO SERA

http://www.momentosera.it/home.php

ITALIA OGGI

http://www.italiaoggi.it/

LA NAZIONE

http://www.momentosera.it/home.php

IL FOGLIO

http://www.ilfoglio.it/

 

IL MANIFESTO

http://www.ilmanifesto.it/

 

 

 

 

 

 

WIKIPEDIA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.wikipedia.it

 

GENTE VIAGGI

http://www.genteviaggi.it/

AUTO OGGI

http://www.inauto.com/speciali/autooggi/index.html

QUATTRO RUOTE

http://www.quattroruote.it/

INTERNAZIONALE

http://www.internazionale.it/home/

 

 

ARCHEOLOGIA VIVA

http://www.archeologiaviva.it/

AUDIO REVIEW

http://www.audioreview.it/

IL FISCO

http://www.ilfisco.it/

STAR BENE

http://www.starbene.it/

ABITARE

http://abitare.it/

BRAVA CASA

http://atcasa.corriere.it/

DONNA MODERNA

http://www.donnamoderna.com/home/index.jsp

SECONDA MANO

http://www.secondamano.it/

PC WORLD

http://www.pcworld.it/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FINANCIAL TIMES

http://www.ft.com/home/europe/

EL PAIS

http://www.elpais.com/global/

 

LE MONDE

http://www.lemonde.fr/

THE NEW YORK TIMES

http://www.nytimes.com/

THE WALL STREET JOURNAL

http://europe.wsj.com/home-page

MAIL & GUARDIAN

http://www.mg.co.za/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vai alla HOME PAGE

Edito in Proprio e Responsabile STUDIO TECNICO DALESSANDRO GIACOMO

Responsabile Per. Ind. Giacomo Dalessandro

Riferimaneti Leggi e Normative : Michele Dalessandro - Organizzazione, impaginazione grafica: Francesca Dalessandro