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dai GIORNALI di OGGIFmi: "Pil italiano a -2,1% nel 2009" 2009-01-26 |
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito http://www.corriere.it2009-01-26 A novembre era stato stimato un calo dello -0,2% Fmi: "Pil italiano a -2,1% nel 2009" World Economic Outlook: la crescita mondiale rallenterà a 0,5%, "livello più basso da Seconda Guerra Mondiale" MILANO - Netta sforbiciata delle stime di crescita per l'Italia da parte del Fondo Monetario Internazionale. Il nostro Pil segnerà nel 2009 un ribasso del 2,1% contro lo -0,2% stimato a novembre. Per il 2010 la crescita dell'Italia sarà negativa dello 0,1%, contro il +0,3% previsto. I dati sono contenuti nelle bozze del World Economic Outlook, il documento che Washington renderà pubblico mercoledì 28. GIÙ LA CRESCITA MONDIALE - Secondo l'Fmi la crescita mondiale rallenterà quest'anno a +0,5%, "il livello più basso dalla Seconda Guerra Mondiale". Una stima che riduce di 1,7 punti percentuali le previsioni, dal 2,2% previsto meno di tre mesi fa, a causa della crisi del settore finanziario. Nel 2010 la crescita mondiale sarà del 3% (contro il 4,2% previsto a novembre). Il Fondo indicherà mercoledì una decisa revisione per l'economia Usa che, in base ai nuovi numeri, segna una contrazione di 1,6% quest'anno rispetto al -0,7% indicato a novembre. Nel 2010, gli Usa dovrebbero riprendersi, segnando un'espansione di 1,6%. Per la zona euro, il Fondo prevede una contrazione del 2% quest'anno (rispetto alla stima di -1,5% a novembre) e una crescita di 0,2% l'anno prossimo. Le nuove stime dovrebbero mostrare per il Giappone una flessione del Pil di 2,6% a fronte del previsto -2,4%. Nel 2010 Tokyo dovrebbe crescere di 0,6%. "PREVISIONI MOLTO INCERTE" - Nonostante gli ampi interventi messi in atto dai governi internazionali, "le tensioni finanziarie restano elevate, appesantendo l'economia reale - si legge nel World Economic Outlook -. Servono nuovi interventi da parte delle autorità per ristabilire il corretto funzionamento del settore finanziario e per sbloccare i mercati del credito". Secondo il Fondo, inoltre, "le previsioni restano molto incerte e legate a interventi di rilievo da parte delle autorità". ALLARME SUL DEBITO - Il Fondo Monetario Internazionale vede con favore gli interventi di politica fiscale per sostenere l'economia, ma lancia l'allarme sul debito. Per combattere la recessione, ricorda il Fmi, molti governi hanno annunciato pacchetti fiscali per rilanciare le proprie economie. E mentre tali misure "stanno fornendo un importante sostegno di breve periodo, il forte aumento delle emissioni di debito pubblico potrebbero portare a una reazione avversa del mercato, a meno che i governi chiariscano la propria strategia per garantire la sostenibilità nel lungo periodo". Nello specifico, secondo Washington, lo stimolo fiscale nei Paesi del G20 nel 2009 dovrebbe attestarsi all'1,5% del Pil, "e ci si aspetta che anche i deficit vengano innalzati". COOPERAZIONE INTERNAZIONALE - A parere del Fondo Monetario, "per avere successo le nuove misure dovranno portare alla luce in modo credibile le perdite sui prestiti; selezionare le società finanziarie in base alla loro solidità di medio periodo; e fornire supporto pubblico a istituzioni solide tramite l'iniezione di capitale, la cessione degli asset non redditizi e, se necessario, tramite l'assunzione del controllo delle banche ristrutturate prima di rivenderle". La ricetta coinvolge in prima persona le autorità economiche e monetarie: "Le politiche fiscali e monetarie - si legge - devono divenire ancora più a sostegno della domanda aggregata, portando avanti una tale politica nel futuro prevedibile e sviluppando strategie che assicurino la sostenibilità nel lungo periodo". Fondamentale, secondo gli economisti di Washington, sarà la cooperazione a livello internazionale: "Sarà di importanza critica nel disegnare e implementare queste politiche per evitare distorsioni destabilizzanti". 26 gennaio 2009
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2009-01-26 Nelle bozze del World Economic Outlook , "crescita mondiale più bassa dal '45" Situazione critica: "Servono nuovi interventi dei governi e delle autorità monetarie" L'Fmi rivede al ribasso le stime "Pil Italia negativo anche nel 2010" L'Fmi rivede al ribasso le stime "Pil Italia negativo anche nel 2010" Il direttore Fmi Dominique Strauss-Kahn ROMA - Netta sforbiciata delle stime di crescita per l'Italia da parte del Fondo Monetario Internazionale. Secondo il Fmi, il Pil italiano segnerà nel 2009 un ribasso del 2,1% contro il -0,2% stimato a ottobre scorso. Negativa la crescita dell'Italia anche per l'anno prossimo: -0,1%, contro un +0,3% stimato a ottobre. Nelle ultime bozze di revisione del World Economic Outlook, tagliate anche le stime della crescita mondiale. Secondo gli economisti del Fondo, la crescita mondiale rallenterà quest'anno a +0,5%, "il livello più basso dalla Seconda Guerra Mondiale". Nel 2010 la crescita mondiale sarà del 3%. Le ultime stime ufficiali di ottobre scorso fissavano la crescita mondiale al +3% nel 2009 e al 4,2% nel 2010. "Nonostante gli ampi interventi messi in atto dai governi internazionali - scrive il Fondo - le tensioni finanziarie restano elevate, appesantendo l'economia reale". Secondo il Fmi, "Servono nuovi interventi da parte delle autorità per ristabilire il corretto funzionamento del settore finanziario e per sbloccare i mercati del credito". Inoltre, "le previsioni restano molto incerte e legate a interventi di rilievo da parte delle autorità". "Per avere successo - affermano gli economisti di Washington - le nuove misure dovranno portare alla luce in modo credibile le perdite sui prestiti; selezionare le società finanziarie in base alla loro solidità di medio periodo; e fornire supporto pubblico a istituzioni solide tramite iniezioni di capitale, la cessione degli asset non redditizi e, se necessario, tramite l'assunzione del controllo delle banche ristrutturate prima di rivenderle". La ricetta coinvolge in prima persona le autorità economiche e monetarie: "Le politiche fiscali e monetarie - si legge - devono intervenire ancora più a sostegno della domanda aggregata, portando avanti una tale politica nel futuro prevedibile" e sviluppando al tempo stesso "strategie che assicurino la sostenibilità nel lungo periodo".
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2009-01-26
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2009-01-26 Fmi, Pil 2009 Italia -2,1%; anche nel 2010 crescita negativa (-0,1%). Per il sistema mondo è il dato peggiore dal 1945 commenti - |Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci 26 gennaio 2009 Netta sforbiciata delle stime di crescita da parte del Fondo monetario internazionale: il Pil italiano segnerà nel 2009 un ribasso del 2,1% contro il -0,2% stimato a ottobre scorso. Per il 2010, invece, la crescita dell'Italia sarà negativa dello 0,1%, contro un +0,3% stimato a ottobre. È quanto si legge nelle ultime bozze di revisione del World Economic Outlook, anticipate dalle agenzie. La crescita mondiale rallenterà quest'anno al +0,5%, "il livello più basso dalla Seconda guerra mondiale". Nel 2010 la crescita mondiale sarà del 3 per cento. Le ultime stime ufficiali di ottobre scorso fissavano la crescita mondiale al +3% nel 2009 e al 4,2% nel 2010. Nonostante gli ampi interventi messi in atto dai governi internazionali, "le tensioni finanziarie restano elevate, appesantendo l'economia reale".Secondo il Fmi, "servono nuovi interventi da parte delle autorità per ristabilire il corretto funzionamento del settore finanziario e per sbloccare i mercati del credito". Inoltre, "le previsioni restano molto incerte e legate a interventi di rilievo da parte delle autorità". parere del Fondo monetario, "per avere successo le nuove misure dovranno portare alla luce in modo credibile le perdite sui prestiti; selezionare le società finanziarie in base alla loro solidità di medio periodo; e fornire supporto pubblico a istituzioni solide tramite l'iniezione di capitale, la cessione degli asset non redditizi e, se necessario, tramite l'assunzione del controllo delle banche ristrutturate prima di rivenderle". La ricetta coinvolge in prima persona le autorità economiche e monetarie: "le politiche fiscali e monetarie - si legge - devono divenire ancora più a sostegno della domanda aggregata, portando avanti una tale politica nel futuro prevedibile" sviluppando al tempo stesso "strategie che assicurino la sostenibilità nel lungo periodo". Fondamentale, secondo gli economisti di Washington, sarà poi la cooperazione a livello internazionale. "La cooperazione internazionale - si legge infatti - sarà di importanza critica nel disegnare e implementare queste politiche per evitare distorsioni destabilizzanti" (p.f.).
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