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Bce: "Per l'Italia e altri 10 Paesi deficit sopra 3% nel 2009-2010"

Bce: "Per l'Italia e altri 10 Paesi deficit sopra 3% nel 2009-2010"

2009-03-12

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Dal Sito Internet della BANCA D'ITALIA

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CORRIERE della SERA

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2009-03-12

L'Istat conferma, Pil 2008 al -1%. E' il risultato peggiore dal 1975

Bce: l'economia sta attraversando la recessione più grave da decenni

"Gli indicatori pubblicati negli ultimi tre mesi mostrano un aggravamento"

Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet (LaPresse)

Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet (LaPresse)

MILANO - L’economia mondiale "sta attraversando la più grave recessione da molti decenni", avverte la Banca centrale europea nel suo ultimo bollettino mensile. L’istituzione monetaria rileva che "gli indicatori pubblicati negli ultimi tre mesi mostrano un aggravamento e una maggiore sincronizzazione della contrazione dell’economia internazionale", dopo che già a fine 2008 la debolezza dell’attività reale si era aggravata a ricaduta "dell’intensificarsi della crisi finanziaria". Un quadro che si riflette nell’aggiornamento delle previsioni dei tecnici della Bce, che per il 2009 prevedono una pesante recessione dell’area euro, tra il meno 3,2% e il meno 2,2% in termini di Pil. "Le prospettive per la domanda estera di beni e servizi dell’area euro restano fosche".

TITOLI PUBBLICI - La Banca centrale europea mette in guardia da "un forte deterioramento" delle finanze pubbliche nei paesi dell’area euro, a riflesso sia della crisi economica che delle contromisure adottate, e sprona i governi a "tornare il prima possibile a solide posizioni di bilancio". Deterioramento "diffuso", osserva l’istituzione monetaria nel suo ultimo bollettino mensile, tanto che "è probabile" che per il 2010 il rapporto tra deficit di bilancio e Pil superi la soglia del 3 per cento in ben dieci dei sedici paesi dell’area. Una deriva che mette a repentaglio la generale fiducia sulla sostenibilità dei conti pubblici e che si riflette nei crescenti differenziali di rendimento (spread) dei titoli di Stato di vari paesi rispetto a quelli della Germania.

ITALIA - Anche l'Italia è tra i paesi che "supereranno quest'anno il valore di riferimento del 3% del rapporto deficit/Pil rimanendone al di sopra nel 2010" spiega la Bce . Nelle stime dell'Eurotower, infatti, il nostro paese, insieme a Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Portogallo e Slovenia sforerà sia quest'anno che nel 2010 (ad eccezione della Slovenia) il tetto del rapporto deficit-Pil richiesto dal Patto di stabilità. Belgio, Germania, Austria e Slovacchia dovrebbero unirsi alla lista nel 2010.

COMMERCIO E PROTEZIONISMO - Il commercio internazionale ha patito "un crollo" negli ultimi mesi e la Banca centrale europea rileva che è "improbabile" una ripresa nel breve orizzonte. In questo quadro nel suo ultimo bollettino mensile l’istituzione monetaria rilancia le esortazioni a evitare misure protezionistiche, che rischierebbero di rallentare ulteriormente una ripresa già incerta e "prolungare e rafforzare il rallentamento globale". Negli ultimi tre mesi del 2008 "nel complesso, l’interscambio mondiale è diminuito del 6% dal periodo precedente - si legge -. Il recente crollo dell’interscambio mondiale riflette in primo luogo la simultanea e consistente contrazione della domanda globale".

INFLAZIONE - Secondo la Bce l'inflazione di Eurolandia andrà temporaneamente sotto zero a metà anno, e una graduale ripresa ripresa dell'economia dei Sedici dovrebbe vedersi nel 2010.

ISTAT - Intanto arriva la conferma che il Pil italiano nel 2008 è sceso dell'1%. Lo conferma l'Istat, spiegando anche che l'effetto trascinamento dei dati sul Pil di quest'anno - vale a dire, il dato che si avrebbe qualora la crescita 2009 fosse nulla - è dell'1,9%.

Sempre nel quarto trimestre dell'anno, il Pil è sceso del 2,9% su base annua (dato rivisto da -2,6%), che si confronta col -1,3% del trimestre precedente, rivisto da -1,1%. In termini annui il dato sul Pil segna il risultato peggiore dal 1975. Il calo congiunturale segna in particolare il risultato peggiore da almeno l'inizio delle serie storiche nel 1980.

 

12 marzo 2009

REPUBBLICA

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2009-03-12

L'Eurotower ribadisce il forte deterioramento della situazione economica

e chiede che non ci siano nuove misure di stimolo: alterebbero la concorrenza

Bce: "Per l'Italia e altri 10 Paesi deficit sopra 3% nel 2009-2010"

Bce: "Per l'Italia e altri 10 Paesi deficit sopra 3% nel 2009-2010"

Il presidente della Bce Jean Claude Trichet

ROMA - L'Italia è fra i paesi che, in termini di deficit di bilancio, "supereranno quest'anno il valore di riferimento del 3% del Pil rimanendone al di sopra nel 2010". Lo scrive la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile, spiegando che "il deterioramento dei conti pubblici è diffuso nell'area euro".

A sforare il tetto del 3% nel biennio saranno infatti anche Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Portogallo e Slovenia, mentre Belgio, Germania, Austria e Slovacchia dovrebbero farlo, nelle previsioni, nel 2010, quando si prevede un disavanzo "superiore al valore di riferimento (il 3% del Pil, ndr) in dieci dei sedici paesi membri dell'area dell'euro".

La Bce ribadisce che c'è "un forte deterioramento delle finanza pubbliche dei paesi dell'area euro", ricordando le previsioni della commissione Ue, che stimano per l'eurozona un rapporto deficit/Pil al 4% nel 2009 (1,4% nel 2008) e del 4,4% nel 2010. "Vi è il rischio di un ulteriore peggioramento a causa dell'incerto contesto macroeconomico" avverte la Bce, ricordando che per "ristabilire la fiducia è indispensabile che tutte le parti coinvolte applicano appieno le disposizioni del patto di stabilità e crescita rispettino l'impegno assunto di tornare appena possibile a solide posizioni di bilancio".

Pertanto, secondo l'Eurotower, "Non vi è margine di manovra per adottare ulteriori misure di stimolo poichè, allo stato attuale, potrebbero nuocere al clima di fiducia". "Gli stabilizzatori automatici nell'area dell'euro - spiegano ancora gli esperti di Francoforte - sono considerevoli e costituiscono la prima linea di sostegno da parte del bilancio pubblico per un'economia che si indebolisce. Inoltre, i governi hanno già impegnato importi considerevoli a sostegno del sistema bancario. Pur non rientrando nei calcoli del disavanzo e del debito, la maggior parte degli impegni assunti avrà un impatto diretto su entrambi, nel momento in cui si rendesse necessario dar loro seguito".

La Bce sottolinea inoltre come "negli attuali interventi di stimolo su vasta scala sono insiti alcuni rischi" e fa notare che tali misure di stimolo "devono essere tempestive, mirate e temporanee per essere efficaci". In particolare, secondo l'istituto di Francoforte, "l'intervento dei governi reca anche il rischio di generare distorsioni nel comportamento degli operatori economici e di pregiudicare un'allocazione efficiente delle risorse". No, pertanto, anche a misure protezionistiche.

(12 marzo 2009)

 

 

L'UNITA'

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2009-03-12

L'allarme della Bce: "Per l'Italia e altri 10 Paesi deficit sopra 3% nel 2009-2010"

L’economia mondiale "sta attraversando la più grave recessione da molti decenni". È questo l'allarme lanciato dalla Banca centrale europea nel suo ultimo bollettino mensile. La Bce rileva che "gli indicatori pubblicati negli ultimi tre mesi mostrano un aggravamento e una maggiore sincronizzazione della contrazione dell’economia internazionale", dopo che già a fine 2008 la debolezza dell’attività reale si era aggravata a ricaduta "dell’intensificarsi della crisi finanziaria". Un quadro che si riflette nell’aggiornamento delle previsioni dei tecnici della Bce, che per il 2009 prevedono una pesante recessione dell’area euro, tra il meno 3,2% e il meno 2,2% in termini di Pil. "Le prospettive per la domanda estera di beni e servizi dell’area euro restano fosche".

È "probabile" che l'Italia "supererà quest'anno il valore di riferimento del 3% del rapporto deficit/Pil rimanendone al di sopra nel 2010" spiega la Bce. Nelle stime dell'Eurotower, infatti, il paese, insieme a Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Portogallo e Slovenia, sforerà sia quest'anno che nel 2010 (ad eccezione della Slovenia) il tetto del rapporto deficit-Pil richiesto dal Patto di stabilità. Belgio, Germania, Austria e Slovacchia dovrebbero unirsi alla lista nel 2010.

Secondo la Banca centrale l'inflazione di Eurolandia andrà temporaneamente sotto zero a metà anno, e una graduale ripresa ripresa dell'economia dei Sedici dovrebbe vedersi nel 2010.

12 marzo 2009

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-03-12

 

 

 

 

 

 

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2009-02-01

 

http://www.avvenire.it

http://www.lastampa.it/redazione/default.asp

http://www.italysoft.com/news/famiglia-cristiana.html

http://www.italysoft.com/news/il-punto-informatico.html

 

 

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2009-02-01

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_homepage_03.php?IDCategoria=1

http://www.ilgiornale.it/

http://www.vatican.va/news_services/or/home_ita.html

 

 

 

 

 

 

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2009-02-01

 

http://www.europaquotidiano.it/site/engine.asp

http://www.gazzetta.it/

http://www.corrieredellosport.it/

http://www.wallstreetitalia.com/

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2009-02-01

http://www.panorama.it/

http://espresso.repubblica.it/

http://www.sorrisi.com/sorrisi/home/index.jsp

http://www.sanpaolo.org/fc/default.htm

 

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2008-10-31

 

 

 

 

 

 

 

 

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Edito in Proprio e Responsabile STUDIO TECNICO DALESSANDRO GIACOMO

Responsabile Per. Ind. Giacomo Dalessandro

Riferimaneti Leggi e Normative : Michele Dalessandro - Organizzazione, impaginazione grafica: Francesca Dalessandro

 

ISTAT

http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/prodind/20090210_00/

Indice della produzione industriale

Periodo di riferimento: Dicembre 2008

Diffuso il: 10 febbraio 2009

Prossimo comunicato: 18 marzo 2009

Nel mese di dicembre 2008, sulla base degli elementi finora disponibili,l'indice della produzione industriale con base 2000=100 è risultato pari a 75,6 con una diminuzione del 12,2 per cento rispetto a dicembre 2007, allorché risultò uguale a 86,1. Nella media dell’intero anno 2008 l’indice ha presentato una diminuzione del 4,3 per cento. L'indice della produzione corretto per i giorni lavorativi ha registrato in dicembre una diminuzione tendenziale del 14,3 per cento (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di dicembre 2007),mentre nella media del 2008 il medesimo indice ha segnato un calo del 4,3 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2007 (i giorni lavorativi sono stati 253 come nel 2007). L'indice della produzione industriale destagionalizzato è risultato pari a 84,9 con una diminuzione del 2,5 per cento rispetto a novembre 2008.

Si segnala che a partire dalla pubblicazione dei dati relativi al gennaio 2009 inizierà la diffusione dei nuovi indici della produzione industriale,espressi in base 2005 e calcolati utilizzando la nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2007 (omologo italiano della NACE rev.2 europea). Contestualmente si procederà alla ricostruzione delle serie stori-che retrospettive che saranno rese disponibili nella banca dati ConIstat.

E’ da notare che il passaggio alla base di riferimento 2005 e alla NACE rev.2 per gli indicatori congiunturali avverrà in corrispondenza del dato di gennaio 2009 in tutti i paesi dell’Unione europea.

 

Ulteriori dati sono disponibili sulla banca dati CONISTAT